IL VIAGGIO DEL PADIGLIONE NEL MONDO
Al termine di Expo 2015, nell’ottobre 2015, i segmenti di pareti in legno sono stati dislocati nei luoghi più disparati, in modo da rendere eterna nella memoria un’opera concepita per una manifestazione effimera.
Uno di questi “mock-up” è stato collocato ad Arte Sella, luogo in Borgo Valsugana (TN) che raccoglie opere d’arte in materiali naturali entro un contesto paesaggistico incontaminato. Altri due sono invece stati collocati nel sud Italia, a Favara e a Ischia, due contesti isolani presso i quali il Politecnico di Milano -che ha reso possibile la movimentazione di detti elementi in tali luoghi- è da anni attivo con progetti di rigenerazione e ricostruzione urbana; in particolare a Ischia, contesto fortemente sismico, la struttura simboleggia quanto tipologie costruttive dall’elevata duttilità e in materiali leggeri possano fornire adeguata risposta nei confronti di terremoti, oltre a istituire collegamento di analogia tra l’isola campana e il Giappone, due territori circondati dal mare e accomunati da un passato intensamente sismico.. Altre due strutture, infine, sono collocate presso prestigiosi atenei (Politecnico di Milano e Università di Tokyo), a suggello della componente di ricerca e innovazione che ha permeato il progetto sin dai primi istanti.
Il viaggio del padiglione, ad ogni modo, non si è esaurito: temporaneamente presente presso Alpaa nel luglio 2022, un frammento dell’opera inizialmente ubicato presso la sede di Galloppini Legnami a Borgosesia verrà trasportato all’interno del contesto naturale di Oasi Zegna, in provincia di Biella. Ennesimo esempio di possibile riutilizzo della struttura come elemento di arredo urbano in contesti di pregio o da riqualificare, dove architettura e ingegneria si legano alla natura grazie all’impiego del legno strutturale.